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25 febbraio 2013

Egea-Comitato Piave: sulle tariffe finisce 1 a 1

TELERISCALDAMENTO

La multiutility: altrove prezzi inferiori, ma con diverse specificità Per spendere meno ci sono solo due strade: «O si abbassano
le temperature o si migliora la classe energetica delle abitazioni»

ALBA – L’incontro con Egea organizzato lunedì scorso dal comitato del quartiere Piave ha riproposto il tema del confronto tra le tariffe della multiutility albese e quelli praticati dalle società concorrenti. Oltre a un pubblico numeroso, all’incontro hanno preso parte il presidente del Consiglio di Sorveglianza di Egea, Fulvio Baratella, e i tecnici responsabili del servizio energia Piergiorgio Carotta, del servizio studi Paolo Galliano e del servizio commerciale Paolo Malaspina. Sul versante dell’Amministrazione hanno partecipato l’assessore al Bilancio Franco Foglino, il collega ai Lavori pubblici Paolo Minuto, il consigliere delegato all’Istruzione Luigi Garassino e il consigliere Adolfo Ricca.
«Indubbiamente – spiega il presidente del Comitato Piave Leopoldo Foglino – possiamo parlare di una serata interessante e ben riuscita. In questo senso l’obiettivo del Comitato era quello di proseguire il dibattito sulle tariffe e sulla convenzione Egea Comune in materia di energia e calore. Il risultato che ci siamo proposti è quello di migliorare il rapporto tra Egea e i clienti della società energetica. In questa direzione, nel corso dell’incontro, sono state fatte osservazioni, si è parlato del regolamento per la distribuzione dell’energia e di quanto previsto dalla Carta dei servizi. L’unico dato che, personalmente, giudico negativo è stata la presenza di un solo amministratore condominiale».
Dal punto di vista dei contenuti, la serata non è stata molto diversa da quanto già emerso nel corso dell’audizione di Egea in sede di riunione congiunta della III e IV Commissione.
Anche l’azienda, attraverso i principali responsabili, ammette che le tariffe praticate “sono da media classifica”. Accettando implicitamente l’osservazione di chi sostiene che grandi e piccoli centri hanno costi più convenienti. Ma, al tempo stesso, sostenendo la tesi che non tutte le realtà locali sono omogenee e confrontabili sotto il profilo dei costi e degli investimenti. E’ dunque impossibile sperare che si possa spendere meno per il teleriscaldamento?

«In questo senso – riprende Leopoldo Cane – i responsabili dei vari settori sono stati molto espliciti. Per spendere meno bisogna lavorare sulla coibentazione, sulla gestione del calore e utilizzare la tariffa più conveniente. In questo senso con la disponibilità della “binomia” si potrebbero avere dei vantaggi interessanti». Egea, in sintesi, ha ribadito la posizione già nota: «Non si può generalizzare, ma solo valutare caso per caso».

Per contro, chi non è convinto che i patti di Egea siano i migliori possibili, ancora una volta, è tornato a casa senza conversione sulla strada di corso Matteotti. Come vi siete lasciati? «Ci vedremo presto – conclude Leopoldo Cane – per un altro incontro che sarà dedicato alla lettura della bolletta. Anche questo servirà per saperne di più e fare scelte più consapevoli».

Il Corriere - Beppe Malò